Produce un aumento di incidenza di tumore del polmone nei lavoratori esposti. Nei ratti per somministrazione intrabronchiale produce carcinomi bronchiali, per somministrazione intrapleurale produce tumori locali, per iniezione sottocutanea e intramuscolare produce sarcomi locali.La revisione degli ultimi studi, effettuata dalla IARC nel 2011, individua il polmone come organo bersaglio per cui l'evidenza di cancerogenicità è certa e le cavità nasali e i seni paranasali come organi per cui l'evidenza di cancerogenicità è ancora limitata.