L’antimonio trivalente è classificato nel Gruppo 2A come probabilmente cancerogeno per l’uomo, basandosi su prove limitate negli esseri umani, sufficienti negli animali da esperimento e forti evidenze meccanicistiche. È stata osservata una possibile associazione tra esposizione all’antimonio trivalente e cancro ai polmoni in studi su lavoratori, anche se il ruolo di altri cancerogeni non è escluso. Per altri tipi di cancro, le prove sono insufficienti.
Negli animali, l’antimonio trivalente ha mostrato di aumentare l’incidenza di tumori in studi ben condotti.
A livello cellulare, è genotossico e provoca stress ossidativo, infiammazione cronica e alterazioni nel comportamento delle cellule.
Causa pneumoconiosi (affezioni dei polmoni dovute ad inalazione di particelle solide) e uno studio condotto su donne esposte ha dimostrato un eccesso di incidenza di parti prematuri e di aborti spontanei.