N-Nitrosometilvinilamina è cancerogena nei ratti, l'unica specie sottoposta a test. Dopo somministrazione orale continua ha indotto la formazione di carcinomi dell'esofago, della lingua e della faringe; in seguito ad esposizione per inalazione ha indotto la formazione di carcinomi delle cavità nasali.
Il grado di esposizione della popolazione a N-nitrosamine ed a N-nitrosamidi è tuttora sconosciuto. Le esposizioni sono probabilmente ristrette alle zone industriali (USEPA; Ambient Water Quality Criteria Doc: Nitrosamines p.A-2 (1980) EPA-440/5-80-064 Peer Reviewed).