Il lindano è lipofilo e viene assorbito facilmente attraverso tutte le vie di esposizione e distribuito in tutti i distretti corporei. Gli studi epidemiologici sia di coorte sia caso-controllo rilevano un’associazione positiva tra l’insorgenza del linfoma non-Hodgkin e l’esposizione alla sostanza. Anche gli studi sperimentali condotti su topi hanno dimostrata l’attività cancerogena della sostanza: dopo somministrazione attraverso la dieta si rilevava un incremento di incidenza di tumori sia benigni sia maligni al fegato. Vi è una forte evidenza che il lindano provochi un effetto immunosoppressore che può agire anche nell’uomo.
Il lindano è stato usato per molti anni in agricoltura e per il trattamento dei parassiti dell'uomo. L'esposizione professionale coinvolge i lavoratori agricoli e chi applica i pesticidi. Attualmente il suo utilizzo è vietato in molti paesi.