Sinonimi
Extremely low frequencies; ELF; Magnetic fields.
Organi bersaglio
Gli studi sull'uomo non dimostrano un'associazione consistente tra esposizione e insorgenza di cancro. È noto che i campi magnetici interagiscono con la materia vivente, ma non è chiara la natura precisa di questa interazione, tantomeno i suoi effetti a lungo termine. Alcuni studi condotti in ambito occupazionale sembrano suggerire nei lavoratori esposti un aumento di leucemia e di cancro del sistema nervoso centrale, ma a causa della notevole variabilità dei livelli di esposizione, dei limiti metodologici e dei possibili confondenti restano molti dubbi sulla loro attendibilità. E' stata anche suggerita un’associazione tra il morbo di Alzheimer e l’esposizione professionale a campi magnetici, ma questo effetto non è stato confermato.
Gli studi che riguardano invece l'esposizione ambientale hanno individuato un incremento di leucemie infantili tra la popolazione residente in prossimità di impianti in grado di produrre campi magnetici con queste caratteristiche.
Evidenza limitata
Utilizzi della sostanza
ELF (extremely low frequency) è la terminologia anglosassone per definire i campi elettromagnetici a frequenze estremamente basse, comprese tra 1 e 300 Hz.
Le principali sorgenti artificiali di campi ELF sono gli elettrodotti a bassa, media ed alta tensione, le linee elettriche di distribuzione e tutti i dispositivi alimentati a corrente elettrica alla frequenza di 50 Hz, quali ad esempio elettrodomestici e videoterminali.
Ogni volta che l'elettricità è trasportata attraverso linee di trasmissione ad alta tensione o linee di distribuzione locale, oppure è utilizzata da qualche dispositivo, si creano attorno alle linee o alle apparecchiature dei campi elettrici e magnetici. La frequenza utilizzata è di 50 o 60 Hz. I campi elettrici si misurano in Volt (V), i campi magnetici si misurano in Tesla (T). Tipicamente la popolazione generale è esposta a campi elettrici di 5-50 V/m e a campi magnetici di 0,01-0,2 microT, creati da fonti naturali e di origine umana. A questa esposizione di base va aggiunta quella legata alla specifica attività lavorativa; è stata calcolata un'esposizione media a 4 microT per i macchinisti dei treni, a 3,6 per gli addetti alla manutenzione delle linee elettriche, a 3 per chi lavora con la macchina da cucire, 2,5 per gli addetti al taglio dei tronchi, 2 per i saldatori, 1,6 per gli elettricisti, 1,4 per gli addetti delle centrali elettriche, 1,3 per i battilastra, 0,8 per gli operatori di proiezioni cinematografiche.
Elenco lavorazioni collegate
Valori Limite di Soglia
D.P.C.M. 8 luglio 2003: limite di esposizione di 100 mT per l'induzione magnetica; obiettivo di qualità di 3 mT per l'induzione magnetica. Limiti raccomandati dall'ICNIRP per le esposizioni dei lavoratori e della popolazione al campo magnetico statico