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Le esposizioni lavorative e la Sclerosi laterale amiotrofica

Da sapere 

La sclerosi laterale amiotrofica, o SLA, è una malattia neurodegenerativa progressiva del motoneurone, che colpisce selettivamente i motoneuroni, sia centrali sia periferici. La SLA è caratterizzata da rigidità muscolare, contrazioni muscolari e graduale debolezza a causa della diminuzione delle dimensioni dei muscoli.

E’ una patologia piuttosto rara, con un’incidenza paria a 2, 3 casi ogni 100.000 persone.  Circa il 5%-23% dei casi sono ereditari. Per quanto riguarda gli altri casi, un ruolo rilevante potrebbe averlo l’esposizione ambientale.

Le esposizioni in ambiente di lavoro che si è ipotizzato possano essere associate alla SLA sono i campi magnetici a frequenza estremamente bassa (ELF- MF), gli shock elettrici, i solventi, i metalli e i fitofarmaci.

Gli studi fino ad ora condotti hanno avuto alcuni limiti, spesso si analizzava l’occupazione piuttosto che l’esposizione ad uno specifico agente, si usavano dati autoriferiti per quantificare il livello di esposizione piuttosto che misure specifiche, e si prendeva in considerazione solo l’ultima mansione piuttosto che l’intera storia lavorativa della persona.

L’obiettivo dello studio è dunque quello di analizzare l’associazione tra la SLA e l’esposizione ai seguenti agenti chimici e fisici presenti in ambiente di lavoro: campi magnetici a bassissima frequenza, solventi, fitofarmaci e metalli.

Risultati dello studio

Risulta significativa l’associazione tra l’esposizione a campi magnetici a frequenza estremamente bassa e la SLA per gli uomini.

Il valore dell’Hazard ratio tra chi ha lavorato in una determinata occupazione che comporta esposizione a ELF- MF è pari a 2.19 con un intervallo di confidenza che va da 1.02 a 4.73.

Si osserva anche un’associazione positiva tra la malattia e l’esposizione a solventi e metalli anche se non significativa dal punto di vista statistico.  Anche considerando l’esposizione cumulativa si osserva un’associazione positiva tra ELF- MF e SLA.

Indicazioni per la pratica

Le indicazioni per la pratica sono ancora scarse,  le conclusioni degli autori suggeriscono di continuare la ricerca per poter accumulare sufficiente evidenza sull’associazione studiata. 

Come è stato realizzato lo studio

La coorte olandese arruolata  nel 1986 nello studio su dieta e cancro è costituita da 58279 uomini e 62573 donne . In quel periodo avevano un’età compresa tra 55 e 69 anni. Ognuno di essi  aveva compilato un questionario in cui descriveva la propria storia lavorativa, le abitudini alimentari, l’abitudine al fumo ed altre caratteristiche legate allo stile di vita.

All’interno di questa coorte è stato innestato lo studio caso controllo descritto. Ha coinvolto 4344 persone. Di queste sono stati ottenuti i dati di mortalità, analizzate le storie lavorative e attribuite le esposizioni  agli specifici agenti chimici e fisici considerati tramite l’uso di matrice professione-esposizione validate in studi precedenti.

Riferimenti bibliografici

Koeman T, Slottje P, Schouten LJ, Peters S, Huss A, Veldink JH, Kromhout H, van den Brandt PA, Vermeulen R. Occupational exposure and amyotrophic lateral sclerosis in a prospective cohort. Occup Environ Med. 2017 Mar 29.